Il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni è stato costituito nel 1919; il suo nome è stato cambiato in Jugoslavia nel 1929. Dopo la Seconda guerra mondiale, la Serbia ha costituito una delle sei Repubbliche della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (1945-1991), guidata per un lungo periodo da Tito. Immediatamente dopo la morte del maresciallo, avvenuta nel 1980, i nazionalismi e i particolarismi etnici e religiosi si risvegliarono. In Serbia ciò avvenne con l'ascesa al potere di Slobodan Milošević sotto la cui guida la Serbia ha condotto diverse campagne militari per unire tutti i serbi delle repubbliche confinanti in una "Grande Serbia”, inoltre egli divenne presidente della Repubblica Federale di Jugosavia.
Agli inizi degli anni Novanta la Serbia respinse le richieste di indipendenza del Kosovo. Seguirono sempre più richieste di indipendenza da parte delle diverse etnie presenti della Repubblica di Jugoslavia che portarono a diverse guerre.
Nel 1992, in seguito allo scioglimento della RSFJ, Serbia e Montenegro si sono associati nella Repubblica Federale di Jugoslavia (1992-2003), divenuta Unione di Serbia e Montenegro nel 2003. Con il referendum che si è svolto in Montenegro nel 2006, il Montenegro ha deciso di uscire dall'Unione e di ottenere il riconoscimento internazionale e la piena indipendenza. La Serbia ha ottenuto così la ricostituzione di un'entità statale nazionale autonoma dopo circa 90 anni in cui aveva sperimentato progetti di Federazione e Confederazione con le altre regioni abitate dagli slavi del sud. Come stabilito dalla Carta Costituzionale della Confederazione, la Serbia è stata riconosciuta come diretto successore dell'Unione Statale, ereditando il seggio della Confederazione all'ONU, le associazioni alle organizzazioni internazionali e tutti i trattati bilaterali stipulati con gli altri paesi.
La Serbia è ancora oggi parzialmente instabile a causa di una situazione territoriale ancora indefinita, in cui alla recente indipendenza del Montenegro ha fatto eco un referendum per il mantenimento del controllo serbo sul Kosovo, messo in forse da numerose pressioni internazionali. È un paese di lunga tradizione industriale e agricola, in cui però i problemi ereditati dagli anni ’90 e il mancato completamento della riforma fondiaria rendono problematico l’afflusso di investimenti e la ripresa produttiva.
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