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Analisi progettuali nella città di Itajaì (Stato di Santa Catarina)

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Le realtà visitate nello Stato di Santa Catarina e gli operatori incontrati hanno mostrato con molto piacere le proprie strutture  e illustrato le attività da loro svolte manifestando disponibilità ed interesse per un’eventuale futura collaborazione nella predisposizione di progetti di cooperazione e sviluppo.

La costruzione di una partnership richiede incontri e conoscenza reciproca per la condivisione di obiettivi e finalità che devono essere il risultato dell’integrazione e  del contributo offerto dalle associazioni coinvolte  e di eventuali altri partners istituzionali, sempre in un’ottica di collaborazione  e in una logica di cooperazione e partecipazione attiva, nell’interesse dei destinatari degli interventi.

Il coinvolgimento di tutti gli attori, i servizi e le realtà locali, fin dalla fase di definizione delle strategie di intervento, favorisce una migliore coesione e l’attivazione di un canale di dialogo e cooperazione in un processo partecipativo che permette di elaborare progetti più rispondenti alle esigenze realmente rilevate partendo da ciò che è già presente sul territorio.  

I progetti di sviluppo devono necessariamente essere indirizzati a promuovere e sostenere un approccio partecipativo mediante la creazione di una rete di stabili relazioni partenariali con il coinvolgimento  degli attori chiave nei processi di sviluppo economico e sociale attraverso la partecipazione  coordinata e sinergica  di soggetti diversi e complementari per l’attuazione di progettualità congiunte in un’ottica di sistema volta al  superamento di un orientamento settoriale e frammentario.

Ogni soggetto deve divenire protagonista della propria crescita e sviluppo personale e contribuire allo sviluppo e alla crescita sociale, alla crescita della qualità della vita ed alla valorizzazione di tutte le risorse necessarie ad uno sviluppo socio-economico armonico e sostenibile.

La caratteristica che accomuna molte associazioni che operano nel sociale è rappresentata dall’offerta di un pasto, che precede o segue l’attività svolta e il servizio erogato, che consente a molte famiglie di avere la sicurezza e la tranquillità, soprattutto per i bambini, di un pasto assicurato, spesso l’unico, per il giorno.

Le strutture organizzano le attività nei doppi turni scolastici, prevedendo laboratori, corsi, tornei sportivi, assistenza nei compiti: nel turno della mattina per chi frequenta la scuola  di sera e, viceversa, nel pomeriggio per chi frequenta le lezioni scolastiche la mattina.

La mensa dell’Associazione Parque Dom Bosco “Instituto Lar da Juventude de Assistencia e Educaçao”, ad esempio, offre il pranzo per i bambini che terminano la scuola alle 13 e si trattengono nella struttura dopo la scuola e per coloro che iniziano la scuola alle 14 ed hanno partecipato alle attività ricreative e culturali la mattina.

In questo modo i bambini sono seguiti per l’intera giornata  ed impiegano il tempo in modo costruttivo ed educativo per una crescita più serena ed equilibrata.

Le origini dell’Istituto Dom Bosco presente nella città di Itajaì risalgono al mese di Marzo del 1961, infatti sono stati  celebrati quest’anno i cinquant’anni di attività sociale in questo municipio.

I servizi offerti riguardano programmi educativi, sportivi, di qualificazione professionale, di formazione, di apprendistato, di sostegno psico-sociale. Si rivolgono a bambini, adolescenti e famiglie in condizioni economiche precarie e in situazioni di vulnerabilità sociale.

Vengono offerti programmi di prevenzione dell’uso della droga, prevenzione dell’uso della violenza, di costruzione di una cittadinanza attiva e conoscenza dei diritti e dei doveri, di rafforzamento della capacità genitoriale e del rapporto con le Istituzioni.

Anche un’altra Associazione, visitata da Auxilia,  l“Associaçao Mevam Social” ha  diversi servizi l’“Instituto Humanitario e Educativo SOS Vida Jovem” e il “Centro Assistencial Beneficiente”, che realizzano progetti a favore di bambini e giovani residenti nei quartieri più degradati, ed offrono un pasto presso un “Restaurante Comunitario” presente nel quartiere, a favore dei bambini che seguono le attività del Centro e degli abitanti del quartiere che si trovino in condizione di necessità.

L’Associazione Mevam ha diverse strutture in cui  assiste le famiglie bisognose con l’offerta di generi alimentari e indumenti, realizza corsi di musica per adolescenti a rischio di devianza nei quartieri degradati, realizza corsi di panificazione e produzione artigianale di oggetti che vengono poi commercializzati per utilizzare il ricavato delle vendite a favore delle attività del centro, promuove attività educative e formative dei bambini ed infine gestisce una comunità di recupero per tossicodipendenti e soggetti alcooldipendenti, anche affetti da patologie psichiatriche lievi.

Altre realtà minori erogano la stessa tipologia di attività, in particolare per i bambini e gli adolescenti, attraverso  laboratori ricreativo-culturali, in piccole e modeste strutture costruite all’interno dei quartieri  degradati. Si tratta in particolare di corsi di musica, informatica, sport, attività educative e di studio. Altre attività sono rivolte alle famiglie e agli adulti e vertono su temi sociali e relativi alla salute.

Le Associazioni a carattere religioso sono gestite nella quasi totalità da operatori volontari e si sostengono attraverso donazioni e piccoli contributi da parte di privati, imprese e, in qualche caso, finanziamenti pubblici.

Altre Istituzioni ancora sono di natura mista pubblico-privata come l’“Associaçao Lar da Criança Feliz”, Istituto residenziale per minori in stato di abbandono di età compresa tra i 0 e i 12 anni,  che accoglie minori inviati dal Tribunale per i Minorenni in attesa di adozione o di affidamento intra o extra familiare ed è gestito sia da volontari che da un’équipe integrata di operatori professionali retribuiti. 

Un’altra struttura pubblica che ha costituito al suo interno un’Associazione composta da alcuni operatori  dipendenti  della struttura  e da alcuni rappresentanti dei genitori dei bambini in carico al servizio è l’“Associaçao de Pais e Professores do Centro Municipal de Educaçao Alternativa de Itajaì – CEMESPI” , senza scopo di lucro, che offre servizi educativi specialistici per bambini con disturbi di apprendimento, ritardi mentali e altre disabilità, e si occupa di interventi di sostegno, sviluppo delle abilità e processi di inclusione sociale, familiare, relazionale.

Auxilia ha visitato anche le sedi di altre Associazioni che operano a favore di bambini e adolescenti  affetti da Sindrome di Down, Autismo e  donne colpite da tumori al seno e all’utero.

L’Associazione “AMA- Associaçao de Pais e Amigos do Autista” è uno dei servizi i riferimento per  i soggetti affetti da autismo di età compresa tra i 2 e i 18 anni ed offre interventi specialistici individuali  e di gruppo, con équipe multi professionali integrate e realizza interventi di informazione, sensibilizzazione e sportelli di ascolto e accoglienza per le famiglie. 

Un’altra istituzione “Associaçao Amor Pra Down” si rivolge ai bambini affetti da sindrome di Down, curando gli aspetti educativi, sociali, familiari ed emozionali per favorire  e promuovere l’integrazione e l’inclusione sociale in tutte le fasi della vita.

Infine l’Associazione “Amor Proprio- Associaçao do Cancer - Uma luta pela vida” offre assistenza a più di 800 donne colpite da tumori al seno e all’utero. Svolge attività di prevenzione, sostegno, riabilitazione e assistenza nel disbrigo di pratiche burocratiche oltre che aiuti materiali alle persone con maggiori disagi.

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Situazione del paese

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Capitale: Brasilia.
Superficie: 8.514.877² (più di due volte l’Italia)
Popolazione: 193.946.886 abitanti.
Etnie: Africani, Europei, Arabi, Asiatici.
Religione: cattolica 64,6%, protestantesimo 22,2%, movimenti evangelici 7%, altre 7%.
Tasso mortalità infantile: 20,5 morti su 1000 nati vivi.
Speranza di vita: Media 73,44 anni  69,24 Maschi 76,53 Femmine.
Alfabetizzazione: 90,0% (Italia 98%).
Popolaz. soglia di povertà: 29%.

Santa Catarina è uno dei 27 Stati Federati del Brasile, con una popolazione di circa 6.000.000 di abitanti, localizzato al centro della Regione Sud.. La sua colonizzazione fu per la maggior parte opera di immigranti europei. Il primo insediamento nel territorio si ebbe nel 1542 ad opera degli spagnoli a cui subentrarono nel 1675 i portoghesi. Seguirono altre immigrazioni e, soprattutto nel XIX Secolo, l'attuale territorio di Santa Catarina venne popolato da immigrati soprattutto tedeschi e italiani, in particolar modo Veneti e del Trentino che vi giunsero in gran numero.  Ad essi si aggiunsero poi altri italiani, polacchi e russi, che crearono molte piccole fattorie a conduzione familiare nelle zone interne del paese. Città come Nova Trento e molte altre cittadine dalle caratteristiche architettoniche trentine e tirolesi dimostrano la massiccia presenza di popolazioni emigrate  da quelle Regioni italiane.

Santa Catarina è tra gli Stati più ricchi del Brasile, con una economia diversificata e industrializzata. Centro agricolo e industriale di grande importanza per l’intero paese, vi predominano l’allevamento, l’attività estrattiva e la pesca.

Verso la fine del Marzo 2004  lo Stato fu colpito dal primo uragano registrato nell’Atlantico meridionale. Non esistendo un nome per un simile fenomeno, i meteorologi brasiliani hanno coniato l’espressione “Ciclone Catarina”.

Nel Novembre del 2008 la Regione di Santa Catarina è stata colpita da un’alluvione causata da 4 mesi di piogge continue dei quali gli ultimi due mesi di piogge abbondantissime e ininterrotte che hanno fatto tracimare i fiumi e franare le montagne nelle città a valle.

Si è trattato della più grande calamità naturale mai avvenuta in Santa Catarina, che registra grandi alluvioni fin dal 1852.
L' alluvione del 2008 ha provocato piú di 85 morti,  e circa 150.000 famiglie senza casa, cittá completamente allagate, strade,  abitazioni e coltivazioni completamente sommerse dall’acqua. Le città più colpite sono state al Nord:  Jaraguá do Sul, Joinville, Schroeder, Itapoá e Guaramirim; al centro – sud:  Itajaí, Balneário Camboriú, Blumenau, Brusque, Gaspar, Rio dos Cedros, Rodeio, Pomerode, Benedito Novo, Indaial e  Ilhota.

Sono stati stimati ingenti danni  alle infrastrutture, strade, autostrade, ponti, abitazioni ed  enormi perdite nell’agricoltura, nell’allevamento, nell’industria e nel commercio.

Nella città di Itajaì  e Camboriú, un altro comune vicino, la situazione è stata ancora più devastante. Tutti i quartieri della periferia cittadina sono stati completamente allagati dall’acqua e dal fango che ha distrutto completamente le abitazioni costruite di legno.

Tutta la valle di Itajaì è stata invasa dall’acqua che è tracimata dai fiumi e dalle valanghe di fango delle montagne circostanti, sommergendo case e  automobili e travolgendo le persone.

Itajaí è rimasta senza energia elettrica e acqua potabile. Le Prefetture hanno dichiarato lo “stato di emergenza” ed inviato militari dell’esercito, polizia, vigili del fuoco e protezione civile.

La numerosissima comunità italiana presente in quelle zone di Santa Catarina si è impegnata in azioni di soccorso e aiuto ai flagellati, sia beni di prima necessità, sia economici, partecipando attivamente e con grande solidarietà.

La città di Itajaì,  che vanta oggi il secondo porto del Brasile per importanza relativa ai traffici e ai commerci marittimi,  ha una popolazione di circa 170.00 abitanti ed è caratterizzata dalla presenza di attività commerciali ed occupazione, legata proprio alla presenza del porto, ma anche da un bacino di degrado e disagio concentrato nei quartieri periferici della città, ad alta concentrazione di fenomeni di devianza, micro criminalità, dispersione scolastica minorile, disagio giovanile, prostituzione, consumo e spaccio di droghe. Si tratta di fenomeni di povertà urbana, ancora più evidenti per effetto del contrasto con il resto della città,  più organizzato ed ordinato in termini di ordine, vivibilità, servizi, opportunità occupazionali, istruzione, condizioni abitative e sanitarie.

Imaruì è uno dei quartieri ai margini della città, confinante con il porto, che rappresenta una bacino di povertà e luogo privilegiato per interventi di prevenzione del disagio e recupero di situazioni di devianza conclamata..

Nella contesto Brasiliano, in generale, sono presenti diverse chiese e la fede ed i culti religiosi sono seguiti e partecipati attivamente da quasi la totalità della popolazione.

Le chiese più diffuse  e presenti sono  la Chiesa Cattolica, la Chiesa Evangelica e la Chiesa Avventista, che offrono diversi momenti di fede accompagnati da altri servizi di aiuto e sostegno. A nessun partecipante è fatto obbligo di seguire il cammino di fede per poter usufruire dei servizi e delle strutture offerte e viene accolto chiunque si rivolga per chiedere assistenza, nel totale rispetto del proprio credo.

 

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