Situazione del paese

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Capitale: Colombo
Superficie: 65.610 Kmq (3 volte la Sardegna)
Popolazione: 19 milioni
Etnie: 75% cingalesi, 18% tamil, 7% moor, 1% altri
Religione: 70% buddisti, 15% induisti, 8% cristiani, 7% musulmani
Mortalità infantile: 15 per mille (Italia: 5,7 per mille)
Speranza di vita: 70 M, 75 F (Italia: 76 M, 82 F)
Alfabetizzazione: 92% (Italia: 98%)
Popolazione sotto la soglia di povertà: 22%.
 
AVVISO IMPORTANTE - MAGGIO 2016 : Vogliamo rassicurare tutte le persone che sostengono i bambini a distanza che la zona di Batticaola, dove si trovano i bimbi, non è stata colpita dall'alluvione che ha coinvolto il Paese, per tanto i bambini stanno tutti bene e la situazione è tranquilla.

Lo Sri lanka è un’isola dell’oceano Indiano a sud dell’India ed è organizzato in una repubblica democratica socilista. Il paese è stato stravolto da una guerra civile insorta nel 1983 e terminata nel 2009 in cui si sono scontrati il governo cingalese e le Tigri di liberazione del Tamil (LTTE).

I Tamil sono una popolazione originaria dell’India meridionale. Durante la colonizzazione Inglese dello Sri Lanka nel XIX secolo, 500.000 Tamil vengono deportati per coltivare le piantagioni coloniali britanniche. I Tamil non sono mai stati ben accetti dalla popolazione locale ed alla fine del periodo coloniale rimangono privi di molti diritti. In questo contesto nasce nel ‘76 il movimento armato delle Tigri Tamil che rivendica l’indipendenza del nord-est dell’isola, il cosiddetto Tamil Eelam. Un tentativo di risoluzione pacifica del conflitto è promosso nel 2002 attraverso la mediazione Norvegese. Questo “cessate il fuoco” viene però compromesso inizialmente nel 2005 con l’elezione del presidente nazionalista Mahinda Rajapaksa e in un secondo tempo nel 2008, con la recessione unilaterale del governo dello Sri Lanka da una risoluzione politica al conflitto. La ripresa della guerra civile è caratterizzata da una violenza senza precedenti, l’esercito nazionale imposta un’offensiva militare con un impiego massiccio di uomini, artiglieria e aviazione.  Il conflitto si conclude nel 2009 con la riconquista di tutto il nord-ovest e la sconfitta delle Tigri Tamil.

La popolazione civile è stata la prima vittima del conflitto armato avendo subito gravi violazioni dei diritti umani sia da parte delle Tigri Tamil sia da parte dell’Esercito Governativo. Quest’ultimo infatti è responsabile delle tortutre e degli stupri della popolazione Tamil. Nel ’98 venne scoperta una fossa comune contenente  trecento/quattrocento corpi di Tamil e tra il '96 e il '97 si sono perse le notizie di almeno altri seicento arrestati dalle forze di sicurezza cingalesi ( la Commissione d'inchiesta documenta però la scomparsa di solo 271 casi). Inoltre la popolazione sfollata dalle zone di combattimento e stipata nella 'No Fire Zone' (trecentocinquanta mila circa) non è scampata ai violenti bombardamenti governativi che hanno provocato almeno venti mila morti civili. Al termine del conflitto i sopravvissuti, quasi trecentomila, sono stati rinchiusi in massa in campi militari, suscitando proteste da parte della comunità internazionale. Le Tigri Tamil dal canto loro oltre a compiere numerosi attentati kamikaze, anche contro la popolazione civile, hanno condotto una politica di reclutamento dei bambini soldato. Secondo l’Unicef, in due anni sarebbero 3.516 i minori rapiti e costretti a combattere e solo 1.206 sono stati rilasciati.

@uxilia onlus entra in contatto con la realtà locale nel dicembre del 2004, in seguito al disastro causato dallo tsunami che  provoca la morte di 31mila persone e migliaia di dispersi. I nostri volontari in loco scoprono una situazione estremamente critica soprattutto per la tutela dei minori. I problemi princilali che emergono sono due: 1) Gli abusi sessuali tacitamente consentiti e diffusi nella socetà verso i minori, tanto che le stime parlano del 30% della popolazione maschile e del 20% di quella femminile inferiore ai 5 anni. 2) Il reclutamento dei bambini soldato portato avanti dai guerriglieri Tamil. Le conseguenze di entrambe le esperienze sono devastanti sui bambini ed a questo si aggiunge una totale assenza di sensibilità da parte del Paese per il recupero e l’assistenza delle giovani vittime. Infatti in Sri Lanka il carcere minorile è l’unica istituzione prevista per “difendere” i bambini dagli adulti, non esistendo case famiglie, orfanotrofi e nessun titpo di assistenza psicologica. Così dopo essere intervenuti a fianco della popolazione civile per la ricostruzione post tsunami i nostri volontari si sono attivati per attuare progetti a favore dell’infanzia violata.

 

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